L’Alsazia, regione situata sul confine orientale della Francia, a ridosso della Germania e della Svizzera, è un luogo magico e pieno di sorprese. La nostra nuova serie di articoli vi condurranno in questo luogo tanto speciale e vi offriranno un assaggio delle tante meraviglie che ha da offrire…
Di Alessandra Ivaldi / 5.02.2020
Questo secondo articolo della nostra nuova serie dedicata all’esplorazione dell’Alsazia è incentrato su due luoghi davvero particolari. Rimaniamo all’interno di Mulhouse, presentata nel primo articolo della serie. Se ancora non conoscete questa sorprendente città francese, non perdete tempo: cercate il mio precedente articolo e scoprite tutto quello che c’è da sapere sulla “Manchester francese”! Fra le numerose attrazioni offerte da questa città, vi sono due musei assolutamente imperdibili: la Cité de l’Automobile e la Cité du Train.
La “Città dell’automobile”. La prima delle due attrazioni che stiamo per visitare virtualmente costituisce il più importante museo automobilistico al mondo e ha alle sue spalle una storia sorprendente.
Accoglie al suo interno un’impressionante collezione di auto di prestigio, dove anche il visitatore meno esperto non può far a meno di ammirare la maestosità dei veicoli delle più famose case produttrici del mondo e seguire affascinato l’evoluzione di questo fondamentale mezzo di trasporto a partire dalle sue origini fino alle più veloci e tecnologiche auto della società moderna.
All’origine di questa stupefacente collezione vi è la sfrenata passione per le auto da parte dei due fratelli Fritz e Hans Schlumpf, che fra il 1935 e il 1976 diedero vita a un vero e proprio impero industriale tessile a Mulhouse.
Fu Fritz, il fratello minore, a iniziare in segreto gli acquisti di auto d’epoca, stabilendo contatti con venditori in tutta Europa e anche in America.
La sua collezione segreta crebbe rapidamente e venne tenuta nascosta all’interno dei magazzini di uno stabilimento industriale. Soltanto pochi privilegiati avevano il permesso di vederla.
Con il passare del tempo anche Hans iniziò a dedicarsi alla collezione di prestigiose automobili, tanto che i due fratelli spesero una considerevole parte delle loro ricchezze per ingrandire la collezione e far restaurare da un’equipe altamente specializzata le macchine d’epoca che acquistavano.
Negli anni Settanta i due fratelli decisero di rivelare ai media l’esistenza della favolosa collezione e inaugurare in maniera spettacolare il loro futuro museo dell’automobile. Tutto era pronto per l’apertura di questa nuova attrazione, ma i due fratelli non videro mai realizzarsi il proprio sogno. In quegli stessi anni, infatti, l’impero industriale degli Schlumpf andò in crisi. I due fratelli persero la loro fortuna e dovettero chiudere le loro fabbriche, licenziando tutti gli operai.
Questi ultimi scoprirono dell’esistenza della collezione di auto d’epoca nel 1977, in contemporanea con la “sorpresa mediatica” pianificata dai fratelli Schlumpf per promuovere il proprio museo. Le conseguenze furono qualcosa di assolutamente imprevedibile per i due fratelli: gli operai presero il possesso della collezione e la aprirono al pubblico. Fu così che nacque il “Museo dei lavoratori” (in francese, Musée des travailleurs), con ingresso gratuito.
Dopo una lunga procedura giudiziaria, lo Stato francese riuscì ad acquistare la preziosa collezione e la rivendette alla Associazione del Museo Nazionale dell’Automobile (Association du Musée national de l’automobile), fondata con lo scopo di preservare le auto acquistate dai fratelli Schlumpf e mantenerle in Alsazia. Fu così che, nel 1982, venne finalmente inaugurato il Museo Nazionale dell’Automobile.
Qualche anno dopo, nel 1989, Fritz Schlumpf ottenne dalla Corte d’appello di Parigi che il museo fosse ribattezzato Musée national de l’automobile – Collection Schlumpf (Museo nazionale dell’automobile – Collezione Schlumpf). Il suo nome attuale, “Città dell’automobile”, venne creato nel 2006, quando il museo fu interamente rinnovato. Oggi i visitatori che si recano in questo luogo possono ammirare la favolosa collezione dei fratelli Schlumpf, suddivisa in aree basate sulla classificazione cronologica dei vari modelli di automobili, e osservare da vicino le più prestigiose auto da corsa di tutti i tempi. A tutto ciò si aggiungono coinvolgenti esposizioni interattive, riproduzioni e filmati in 3D con lo scopo di spiegare il funzionamento dei diversi tipi di motore, nonché due veri robot industriali con cui i visitatori potranno vedere con i propri occhi in che modo vengono costruite oggi le macchine.
Non mancano ovviamente un’area per i bambini e un trenino elettrico che consente di esplorare in poco tempo l’enorme collezione dei fratelli Schlumpf. È inoltre possibile osservare da vicino una serie di stupende macchine giocattolo per bambini, oggetti di epoche passate capaci di far sognare non solo i più piccoli, ma anche gli adulti.
Infine, in determinati momenti dell’anno, i visitatori possono vedere le prestigiose auto d’epoca dei fratelli Schlumpf riprendere vita e sfrecciare nel cosiddetto autodrome, una pista da corsa all’interno del museo stesso.
La “Città del Treno”. Altrettanto affascinante è la Cité du Train, che rappresenta il più grande museo ferroviario d’Europa. Contiene più di un centinaio di veicoli e un’ampia collezione di oggetti legati alla storia del treno.
I visitatori avranno modo di osservare da vicino, se non addirittura dall’interno, treni di ogni tipo: locomotive a vapore, elettriche, Diesel… E potranno anche scoprire quali saranno i treni del futuro e quali incredibili velocità potranno raggiungere!
In una prima area del museo è possibile viaggiare nel tempo: immersi nella penombra, in uno scenario che non può che profondamente impressionare chiunque acceda a questa zona, ecco apparire una moltitudine di treni e vagoni di epoche passate, dalla seconda metà del 1800 fino agli anni del secondo dopoguerra.
Seguendo gli appositi percorsi tematici, è possibile approfondire diversi aspetti della storia ferroviaria, dal lusso dei nobili con le loro sfarzose carrozze alla miseria dei ceti meno abbienti, all’emozione delle prime vacanze concesse alla classe dei lavoratori, per finire con l’orrore della guerra. Una serie di manichini a grandezza naturale, che interpretano il ruolo dei ferrovieri o dei passeggeri, rende ancora più forte la sensazione che si prova nell’esplorare questo luogo in cui diverse epoche storiche sembrano essersi date appuntamento.
E a proposito di manichini, non può certo mancare il famoso detective Hercule Poirot a bordo dell’Orient Express, circondato dagli altri personaggi dell’indimenticabile romanzo di Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express!
Hercule Poirot
Proseguendo poi nella visita, si passa a un’area più illuminata in cui è possibile osservare il funzionamento dei diversi tipi di locomotive e approfondire ovviamente la storia di questo fondamentale mezzo di trasporto.
Per concludere, perché non metterci noi stessi alla guida di un treno a vapore? Se credete che sia impossibile, vi sbagliate: i visitatori hanno infatti l’opportunità di “guidare un treno” su binari che corrono lungo il perimetro del terreno facente parte del museo e che un tempo venivano realmente utilizzati per il normale transito di veicoli ferroviari.
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