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Gli straordinari deserti della Francia

  • Ale_Iva
  • 4 hours ago
  • 6 min read

Di recente ho avuto la possibilità di esplorare un angolo di Europa che sembra essere stato trasportato qui direttamente da un altro continente. Seguitemi in questo viaggio fantastico dalla Francia al Colorado…


Di Alessandra Ivaldi / 6.07.2025


Rustrel e il Colorado Provenzale. Il nostro itinerario parte da Rustrel, piccolo comune nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Il paesino di per sé non avrebbe nulla da offrire ai turisti, eppure è frequentatissimo da visitatori di tutta Europa. Questo perché qui si trova l’accesso a una piccola perla geologica, il cosiddetto Colorado Provenzale. Quest’area è caratterizzata da un paesaggio impressionante, con straordinarie creste rocciose e zone di vero deserto, il tutto caratterizzato da una variegatissima gamma di colori che vanno dal giallo al rosso ocra al bianco.


Il motivo di tale varietà è legato alla presenza di ocra nel terreno. Per anni gli abitanti del posto hanno sfruttato la zona per ricavare il peculiare pigmento colorante. In particolare, gli anni d’oro di questo business sono stati fra il 1876 e il 1930, quando l’intera comunità locale viveva grazie all’estrazione dell’ocra e i lavoratori impiegati in tale settore venivano chiamati ocriers.

Il pensionamento dell’ultimo ocrier di Rustrel, avvenuto nel 1991, ha segnato per questo territorio la fine di un’era e allo stesso tempo l’inizio di una nuova fase, si spera ecologicamente più sostenibile. Infatti, le antiche cave d’ocra sono state trasformate in una rinomata attrazione turistica.


Due percorsi sono stati istituiti per permettere ai visitatori di esplorare il territorio: il sentiero arancione, percorribile in poco meno di due ore, e quello blu, decisamente più breve. Io ho scelto il sentiero arancione che consente di esplorare l’intera area, suddivisa in tre zone, la prima delle quali è costituita dal cosiddetto Sahara, un’impressionante deserto rosso sormontato da creste rocciose caratterizzate da una spettacolare varietà di tonalità cromatiche. Purtroppo le fotografie non gli rendono giustizia.

La seconda zona è denominata Désert Blanc, il deserto bianco. Come suggerito dal nome, si tratta di un’altra area desertica, più piccola della prima, in cui sabbia e rocce presentano una tonalità molto chiara. Infine, la terza zona è quella degli Cheminées des fées, ossia i camini delle fate. Si tratta in effetti di formazioni rocciose di colore rosso, che si allungano verso il cielo come una serie di caminetti colorati. Questi ultimi, inutile precisarlo, sarebbero la dimora leggendaria di creature fatate.


Il Colorado Provenzale è esplorabile soltanto a piedi, per cui per i visitatori vi è la possibilità di lasciare la propria auto in un ampio parcheggio a pagamento, oppure cercare un posto gratuito nel paese di Rustrel e poi raggiungere a piedi l’ingresso del Colorado. Naturalmente la visita di quest’aria prevede un comportamento il più possibile rispettoso dell’ambiente circostante e delle sue fragilità. In estate, in particolare, bisogna tenere a mente che ci si trova in un ambiente desertico, la cui scarna vegetazione è esposta al rischio di incendi. Per questo è assolutamente vietato fumare o accendere fuochi. Inoltre, prima di programmare la propria visita, è raccomandabile consultare il meteo e il sito ufficiale del Colorado Provenzale, poiché l’area potrebbe essere chiusa a causa di forti piogge, che potrebbero causare un allagamento, o appunto temperature troppo elevate e conseguente rischio di incendi.

Roussillon e il sentiero delle ocre. E se il Colorado Provenzale vi sembra già una meraviglia, allora sappiate che a poca distanza potrete trovare qualcosa di ancora più spettacolare, che vi lascerà veramente senza parole. Sto parlando del tesoro di Roussillon, un borgo collocato a meno di mezz’ora di auto da Rustrel.


Come metterete piede a Roussillon, vi renderete subito conto dell’unicità del luogo perché tutto attorno a voi si tingerà di rosso e delle sue varie tonalità. Il borgo infatti si è sviluppato in un’area ricchissima di ocra e, proprio come Rustrel, per anni e anni ha basato il suo sostentamento sull’estrazione di tale sostanza dagli estesi giacimenti che lo circondano. Non solo: tutti gli edifici del borgo sembrano fatti di ocra, perfino il campanile. Questo perché gli antichi abitanti hanno dovuto usare la terra del posto per edificare le proprie case, che hanno inevitabilmente assunto il colore rosso tipico del paesaggio circostante. A rendere il tutto ancora più scenografico vi è il fatto che non ci troviamo su un terreno pianeggiante. Il borgo infatti si inerpica su un’altura di un rosso infuocato, circondato da creste rocciose del medesimo colore.

A Roussillon non potete assolutamente perdervi la visita al sentiero delle ocre. Si tratta di un impressionante percorso direttamente scavato nell’ocra, che a seconda della posizione del sole assume diverse tonalità, regalando allo spettatore uno spettacolo magico.


Lungo il sentiero si incontrano diverse “terrazze” e punti panoramici, nonché pannelli esplicativi al fine di rendere i visitatori più consapevoli della storia e delle fragilità del territorio che stanno esplorando. In determinati periodi dell’anno vengono anche organizzati laboratori e attività ludico-didattiche per le scolaresche in visita.

L’accesso al sentiero delle ocre è a pagamento (il biglietto intero costa 3,50 euro), ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena. Il biglietto include anche la visita all’Ecomuseo dell’ocra, collocato dove un tempo sorgeva la vecchia fabbrica per la lavorazione di tale pigmento. Qui è possibile scoprire tutti i segreti della lavorazione dell’ocra e partecipare pure a laboratori per la creazione di colori. I bambini adoreranno l’esperienza… e probabilmente torneranno a casa felici e con gli abiti macchiati di tutte le possibili tonalità dell’ocra.


E a proposito di macchie, per esplorare il sentiero, è necessario munirsi di un abbigliamento comodo e soprattutto tenere presente che la polvere d’ocra è dappertutto. Non vi stupite se, al termine del percorso, vi ritroverete coperti da uno strato rosso. Mentre camminate, solleverete inevitabilmente la polvere dell’ocra, che si poserà su tutto ciò che trova, compresi i vostri abiti e i vostri capelli. Ma non vi preoccupate, è molto semplice lavarla via a fine giornata e per maggiore sicurezza sul dépliant consegnato all’ingresso del sentiero vi sono anche le istruzioni su come ripulire i vestiti dalle macchie di ocra.

Le origini leggendarie dell’ocra. Concludiamo questo nostro tour con una storia fantastica. Era impossibile che in antichità gli abitanti del posto non avessero tentato di fornire una spiegazione leggendaria per giustificare il peculiare colore di questa terra, no? La spiegazione in questione è legata a una tragica storia di amore e di ribellione da parte di una nobildonna nei confronti del marito.


Tutto ebbe inizio attorno al 987. Roussillon non esisteva ancora e un castello venne edificato dove oggi si estende il borgo. Qui abitò la protagonista della nostra storia, Dame Sermonde, moglie del nobile Raymond d’Avignon. Quest’ultimo era un appassionato cacciatore, che preferiva la compagnia dei suoi cavalli e dei suoi compagni di caccia all’amore della propria moglie, la quale di conseguenza trascorreva molto tempo in solitudine all’interno del castello.


Un giorno il giovane Guillaume de Cabestan, rampollo di un’altra nobile famiglia, venne mandato al castello di Roussillon affinché lavorasse come paggio e scudiero per poter imparare il galateo cavalleresco per diventare in futuro cavaliere. Inutile precisare che in breve tempo un ragazzo così giovane e prestante attirò le attenzioni della povera Sermonde, sempre sola e annoiata. Ebbe quindi inizio una storia d’amore clandestina, a cui Guillaume dedicò i suoi migliori versi poetici.


I suoi canti d’amore, tuttavia, suscitarono il sospetto dei domestici del castello, che avvertirono prontamente il loro signore. Ingelosito, Raymond d’Avignon decise di indagare e a tal proposito invitò Guillaume a una battuta di caccia, durante la quale interrogò il ragazzo. Quest’ultimo non cadde nel tranello e mentì a Raymond, confessando di essersi innamorato della sorella di Sermonde, Agnès.


Per fugare ogni dubbio, Raymond decise di raggiungere la vicina Tarascona, dove risiedeva Agnès, la quale venne subito interrogata riguardo alla sua presunta relazione con Guillaume. Comprendendo cosa stesse succedendo, Agnès confermò furbescamente la menzogna raccontata da Guillaume per il bene di sua sorella.


La storia avrebbe potuto concludersi qui e non avere alcun risvolto tragico, se non fosse per il fatto che Dame Sermonde, così a lungo abbandonata, non aveva alcuna intenzione di darla vinta a suo marito. Il suo amore per Guillaume ormai si era trasformato in un vero e proprio atto di ribellione. Ordinò quindi al suo giovane amante di scrivere una nuova poesia in cui avrebbe raccontato per intero la loro storia d’amore.


Guillaume, accecato dalla passione, obbedì e la vera tragedia ebbe inizio quando i suoi versi giunsero alle orecchie di Raymond. Quest’ultimo invitò nuovamente Guillaume a una battuta di caccia, durante la quale lo pugnalò alle spalle, gli tagliò la testa e gli strappò via il cuore dal petto. Tornato al castello di Roussillon, Raymond fece cucinare il cuore del suo defunto rivale e lo offrì per cena a Sermonde.


L’ignara dama apprezzò molto la misteriosa pietanza, finché il marito non le rivelò la raccapricciante verità. La reazione di Sermonde avrebbe lasciato chiunque sgomento. La sua risposta sarebbe infatti stata: “Mio signore, mi avete offerto un pasto così buono, che non desidero assaggiare nient’altro.”


Sentendosi ferito nell’orgoglio e non ancora appagato dalla propria sanguinolenta vendetta, Raymond mise mano alla spada con l’idea di eliminare la propria consorte, la quale però era decisa a non concedergli alcuna soddisfazione. Scappò e si lanciò giù dalla rupe su cui sorgeva il castello. Si dice che allora il suo sangue si sparse su tutte le rocce circostanti, macchiando in maniera indelebile il terreno, che assunse così l’impressionante colore rosso che ancora oggi possiamo ammirare.

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