Se siete amanti dell’arte, questo articolo fa per voi. Avete mai sentito parlare di “Chiese a porte aperte”?
Alessandra Ivaldi / 20.08.2023
Si tratta di un progetto sperimentale che riguarda una vasta serie di chiese e cappelle, alcune piuttosto note, altre poco conosciute e talvolta collocate in zone solitamente ignorate dal turista medio, sparse per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Ciascuno di questi edifici sacri cela al suo interno meravigliosi tesori artistici di incommensurabile valore, che senza il progetto “Chiese a porte aperte” correrebbero il rischio di essere ignorati e, alla lunga, dimenticati.
L’obiettivo dell’iniziativa, ideata dalla Consulta Regionale per i Beni Culturali ecclesiastici e dalla Fondazione CRT, è diffondere la conoscenza di questi luoghi e consentirne la visita in totale autonomia da parte di visitatori interessati e rispettosi.
Scaricando l’app ufficiale “Chiese a porte aperte”, è possibile trovare le chiese che aderiscono all’iniziativa, prenotare una visita gratuita e aprire automaticamente la porta all’ora prestabilita grazie a un codice QR.
All’interno delle chiese il visitatore potrà ammirare antichi affreschi unici al mondo, spesso caratterizzati da una ricca e complessa simbologia che sarebbe certamente di difficile comprensione senza la spiegazione di un esperto. Per fortuna, il progetto “Chiese a porte aperte” ci viene incontro anche in questo! Infatti, all’interno delle chiese, sono allestite installazioni multimediali che uniscono una voce registrata a un sistema di luci e proiettori. Ciò consente al visitatore di scoprire tutti i segreti delle opere che sta ammirando e contemplarne ogni dettaglio, mentre la voce di un esperto fornisce utili spiegazioni storico-artistiche.
In alcune chiese è perfino possibile “interagire” con personaggi più o meno noti del passato medievale grazie a un sistema di proiezioni. Inoltre, sono state previste apposite installazioni per permettere anche ai non vedenti di godere della bellezza degli affreschi e dell’architettura che li circonda e pannelli visivo-tattili multisensoriali, in genere posizionati all’ingresso della chiesa, con narrazioni audio-visive nella lingua italiana dei segni per i non udenti. Le chiese dotate di tali dispositivi sono definite sul sito ufficiale con la sigla FOR ALL (per tutti).
Come avrete ormai capito, questo genere di visite è da effettuarsi in completa autonomia ed è quindi importante che il visitatore osservi qualche piccola ma fondamentale accortezza. Innanzitutto, la parola d’ordine è rispetto: le opere d’arte e i luoghi in cui sono custodite, compreso il paesaggio naturale circostante, devono essere trattati con molta cura e senso di responsabilità. È necessario evitare qualsiasi comportamento che possa mettere a rischio la conservazione degli affreschi, danneggiare la chiesa o il contesto paesaggistico che la circonda. Inoltre, una piccola ma importante accortezza è non dimenticarsi mai di chiudere bene la porta della chiesa al termine di ogni visita.
Un’ultima interessante informazione: alcune delle numerose chiese e capelle rintracciabili sull’app “Chiese a porte aperte” sono collegate fra loro da itinerari percorribili in bici o a piedi, il che consente di unire la visita di carattere spirituale e artistico al turismo outdoor. Tali percorsi sono dettagliatamente descritti su apposite mappe messe a disposizione dei visitatori all’interno delle chiese coinvolte.
Per maggiori informazioni, potete visitare il sito https://www.cittaecattedrali.it/.
Se siete a conoscenza di simili progetti avviati in altre regioni d’Italia o in altri Stati, per favore scrivetemi e raccontatemi la vostra esperienza!
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