Vi propongo un menù alternativo… grazie ad alcuni prodotti tipici della Bretagna!
Di Alessandra Ivaldi / 14/10/2024
Oggi vi parlo di un piatto delizioso e relativamente poco conosciuto in Italia, dove solitamente si associa alla cucina francese l’immagine della crêpe tradizionale.
Come si intuisce dal nome, la crêpe o galette bretonne è un piatto tipico della Bretagna, una regione nel nord-ovest della Francia. È una pietanza estremamente versatile, perfetta per soddisfare i gusti più variegati. La differenza dalla crêpe tradizionale è evidente già a un primo sguardo. Innanzitutto, le crêpes classiche presentano una colorazione chiara, mentre quella bretone è decisamente più scura, tendente al marrone. Inoltre, le crêpes tradizionali vengono farcite e piegate a metà su se stesse, in quella che viene definita una forma “a portafoglio”. Le galettes invece, una volta farcite, assomigliano a un piccolo cestino quadrato.
L’ingrediente essenziale per la preparazione delle galettes, alquanto semplice anche per chi volesse provare a cucinarle a casa, è la farina di grano saraceno, che conferisce il caratteristico colore scuro alla pietanza. A tal proposito, leggenda vuole che l’inventore della crêpe bretonne sia stato un contadino della Bretagna un po’ maldestro, il quale avrebbe rovesciato della polenta di grano saraceno sopra un sasso rovente nel camino, creando così la prima galette della storia.
La crêpe bretonne è tradizionalmente salata, a differenza di quella tradizionale, che può anche essere dolce. La ricetta originale prevede che l’impasto sia realizzato con latte, uova e farina di grano saraceno e per la farcitura ci si può sbizzarrire e inventare le ricette più fantasiose: salumi, formaggi, funghi, verdure, uova, spezie… Qualsiasi ingrediente si adatta benissimo alla crêpe bretonne!
Ma cosa servire da bere insieme alla galette? La bevanda ideale per accompagnare la crêpe bretonne è ovviamente il tradizionale sidro bretone, una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione delle mele. Quest’ultimo è il frutto tipico della Bretagna, in questa regione infatti se ne coltivano più di 600 varietà diverse. Naturalmente da una tale varietà deriva una gran quantità di sidri di tipo diverso, distinguibili a prima vista per la loro colorazione, che può andare dal biondo chiaro al vermiglio, e dal gusto più o meno acido o dolce e più o meno frizzante.
Se avrete la possibilità di recarvi in Bretagna, potrete scoprire molto sui segreti e sulla produzione del sidro all’interno delle numerose sidrerie aperte ai visitatori e nei meravigliosi ecomusei di questa regione. Inoltre, per chi è particolarmente interessato all’argomento, una gita imperdibile è costituita dalla Strada del Sidro nella Cornovaglia francese, un itinerario turistico che porta i visitatori a scoprire i luoghi in cui è nato il sidro DOP della Cornovaglia.
Se volete avere più informazioni sull’argomento e sui diversi itinerari tematici, vi consiglio di dare un’occhiata al seguente sito, dove potrete trovare anche una mappa dei luoghi più iconici della produzione del sidro in Bretagna.
Comments