Come dice la famosa canzone, Always Look on the Bright Side of Life: guarda sempre al lato positivo della vita! La mia ultima “avventura veneta” mi ha ricordato cosa vuol dire dimenticare per un attimo i problemi e godersi la bellezza delle piccole cose.
Di Alessandra Ivaldi / 1.12.2023
Ho trascorso alcuni giorni un po' movimentati, fra treni cancellati, corse da un ufficio e all’altro… e un’imprevedibile aggressione da parte di uno stormo di gabbiani, attirati dal mio panino. Ma anche in mezzo a tanti disagi, c'è sempre un lato positivo: è quasi Natale e, ovunque tu vada, puoi sempre trovare qualcosa di buono. Infatti, nonostante le varie disavventure, ho avuto modo di trascorrere un po’ di tempo a Venezia e a Brescia, nonché una bellissima giornata in un paese forse non molto conosciuto: Barbarano Mossano, situato ai piedi dei Colli Berici, in provincia di Vicenza. E fortuna ha voluto che, proprio mentre io mi trovavo in zona, il paese in questione è stato sede di un evento molto importante per la comunità locale: la Fiera di Santa Caterina.
La fiera. Come qualcuno avrà già intuito, non mi diverto molto a scrivere delle grandi città, che già tutti conoscono e su cui è facilissimo trovare informazioni su Internet. È decisamente più interessante esplorare le località meno note, che regalano sempre inaspettate sorprese, ed è per questo che oggi scrivo della mia esperienza, molto natalizia, alla fiera di Barbarano.
Come già detto, il 25 e il 26 novembre il paese ha celebrato la festa di Santa Caterina. Le strade del paese si sono riempite di numerosissimi banchetti che vendevano i più svariati prodotti, dal vestiario al cibo. Sono stati allestiti spettacoli itineranti e un'intera area del centro è stata dedicata a una piccola rievocazione storica dall'atmosfera magico-medievale, con musica, duelli e antichi mestieri.
Per i bambini sono state previste attività coinvolgenti: spettacoli di clown, la “riscoperta dei giochi antichi”... A questo si sono aggiunte mostre temporanee su temi storici e artistici. Fra queste, per me la più interessante è stata sicuramente la mostra Recuperanti in trincea, con reperti autentici della tragica esperienza di vita in trincea e della Grande Guerra.
L’organizzazione di così tante attività ed eventi è stata resa possibile anche grazie alle associazioni di volontariato che animano il paese e dimostrano con il loro impegno il grande attaccamento dei singoli alle tradizioni locali.
E per i buongustai… Protagonista di gran parte degli stand è stato il mandorlato veneto, un dolce diverso dal torrone presente in altre regioni. Viene prodotto tradizionalmente con soli quattro ingredienti: miele, zucchero, albume d’uovo e mandorle. La data della sua invenzione non è certa, mentre sulla zona d’origine non ci sono molti dubbi: pare infatti che sia stato creato nei pressi dell’attuale comune di Cologna Veneta, in provincia di Verona.
Oggi diverse versioni del mandorlato sono prodotte in più regioni d’Italia. Tuttavia, la ricetta veneta rimane unica per via della sua particolare lavorazione. Secondo la tradizione gli ingredienti devono essere aggiunti rispettando una precisa sequenza e, una volta mescolati, vanno lasciati fondere a fuoco lento per diverse ore.
Oltre al classico mandorlato, di colore chiaro, ne esistono versioni anche molto fantasiose. Per esempio, può essere arricchito con l’aggiunta di frutti, pistacchio o cioccolato. Secondo una variante particolarmente golosa, il suo guscio zuccherato viene ricoperto da un ulteriore strato di cioccolato fondente. Senza contare che il mandorlato può anche essere utilizzato per creare delle vere e proprie golosissime torte, come quelle nelle foto sottostanti.
E voi? Conoscete località poco note al turismo di massa, che vale sicuramente la pena di visitare in questo periodo dell’anno?
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