11 novembre a Venezia
- Ale_Iva
- Nov 11
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Cosa si celebra a Venezia l’11 novembre? Scopriamolo insieme…
Di Alessandra Ivaldi / 11.11.2025
Un’esperienza personale. Esattamente un anno fa ebbi a che fare per la prima volta con la tradizione veneziana di San Martino, celebrato l’11 novembre. Conoscevo la leggenda del santo, che ancora oggi viene raccontata ai bambini a scuola, ma non avevo idea dell’importanza che tale ricorrenza avesse nella città di Venezia. Immaginate il mio stupore quando, lo scorso 11 novembre, in un normalissimo giorno di lavoro, entrando in aula, mi sono ritrovata davanti a grossi dolci colorati che gli studenti di tutte le classi, dai più piccoli ai più grandi, offrivano con naturalezza a insegnanti e compagni di classe. Per loro si trattava di una situazione assolutamente normale, per me di una sorpresa del tutto inaspettata. Cosa significavano quelle improvvise offerte? Il mio stupore lasciò alquanto perplessi gli studenti e alla fine i ruoli si invertirono e loro insegnarono a me qualcosa di nuovo.

Cominciamo dall’inizio, ossia dalla leggenda. Un soldato romano di nome Martino stava effettuando un giro di ronda a cavallo nella città francese di Amiens, quando incontrò sul suo cammino un mendicante vestito solo di stracci. Era una fredda sera d’autunno e il poveretto sarebbe sicuramente morto di freddo. Allora Martino tagliò a metà il suo mantello e ne donò un pezzo al mendicante, affinché potesse ripararsi dal gelo. Secondo la leggenda, dopo tale gesto, il cielo si schiarì improvvisamente e la temperatura si fece più mite, come se all’improvviso fosse tornata l’estate. Per questo ancora oggi si parla di “estate di San Martino” riferendosi a giornate insolitamente miti e soleggiate durante il mese di novembre.
Quella stessa notte Martino avrebbe visto in sogno Gesù, avvolto nel mantello che lui aveva donato al mendicante. Era l’anno 335 d.C. e, in seguito a tale episodio, Martino si convertì al Cristianesimo e cominciò una nuova vita, dedicata alla lotta contro le ingiustizie e al soccorso dei più deboli. Nel 371 venne nominato vescovo di Tours e nel 397 morì a Candes-Saint-Martin, comune francese che non a caso deve il proprio nome al famoso santo.
La tradizione di Venezia. Per molto tempo i veneziani hanno reso omaggio alla figura di San Martino con una curiosa tradizione, in base alla quale ogni anno, l’11 novembre, i bambini giravano per la città con una corona di carta in testa, sbattendo campanacci e percuotendo pentole. Il loro frastuono conquistava ogni angolo della città e i divertiti spettatori donavano loro piccoli oggetti, dolcetti o qualche soldino.
Oggi questa tradizione sta gradualmente scomparendo, sostituita da festività simili ma più “alla moda”, come Halloween. Tuttavia, a volte è ancora possibile incontrare bambini che si aggirano per le calli di Venezia festeggiando rumorosamente la giornata di San Martino. Non solo: in alcune scuole, dotate di un cortile sufficientemente ampio, vengono addirittura organizzati dei veri e propri spettacoli a tema, che prevedono l’arrivo a cavallo di San Martino che distribuisce dolcetti ai bambini.

Il dolce. Esiste un particolare aspetto della tradizione che non solo non sta scomparendo, ma addirittura sembra conquistare ogni anno nuova popolarità: il dolce di San Martino. Si tratta di un grosso biscotto di pasta frolla, la cui forma ricorda vagamente quella del santo a cavallo. Viene ricoperto di glassa al cioccolato e decorato nei modi più fantasiosi, con pasta di zucchero, caramelle o codine colorate. Sulla sua versione più grande vengono addirittura “incollati” barrette di cioccolato e cioccolatini.
Bambini e ragazzi preparano da soli o con l’aiuto dei genitori tanti fantasiosi San Martino da mangiare con la propria famiglia e da regalare ad amici, parenti… e anche insegnanti e compagni di scuola. E per chi non ha tempo di preparare il dolce in casa, vi è sempre una soluzione alternativa, perché a ridosso dell’11 novembre le vetrine e i banconi delle pasticcerie e di alcuni supermercati si riempiono di cavalieri di pasta frolla.
Ma come dare alla pasta frolla l’inconsueta forma di un uomo a cavallo? Esistono due possibilità: acquistare l’apposito stampo per il dolce di San Martino, reperibile anche su Internet, oppure optare per la strategia da sempre usata dalle famiglie veneziane, ossia disegnare su un foglio la sagoma del cavaliere e modellare l’impasto prendendo il disegno come punto di riferimento. Dopodiché… sta a voi scatenare l’immaginazione per decorare il biscotto!



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