Vi è mai capitato di mettervi in viaggio senza aver organizzato un vero itinerario, affidandovi alla “buona sorte”? Ultimamente a me capita spesso e mi sono resa conto che, viaggiando in questo modo, si possono fare le più inaspettate scoperte, come è successo nel caso della Rocca Malatestiana di Montefiore Conca.
Di Alessandra Ivaldi / 12.11.2024
La Rocca Malatestiana. Montefiore Conca è un piccolo borgo in provincia di Rimini. In passato rappresentava un importante avamposto della nobile famiglia dei Malatesta, che proprio qui avevano collocato un’imponente fortezza, la quale ancora oggi troneggia fiera su tutto il circondario. Sebbene poco conosciuta, una visita alla Rocca Malatestiana è un’esperienza che consiglio caldamente.
Attraversando il piccolo borgo in pietra, potrete godere di una vista incantevole sul paesaggio circostante e troverete lungo il vostro cammino alcuni pannelli esplicativi sulla storia della rocca e dei suoi antichi proprietari. Particolarmente apprezzata è la leggenda dell’infelice Costanza Malatesta, il cui fantasma infesterebbe ancora oggi le sale della rocca.
Ma chi fu Costanza? Le informazioni che abbiamo su di lei provengono in parte da fonti storiche e in parte da leggende popolari. Figlia di Ungaro Malatesta, nel 1363 sposò il nobile Ugo d’Este. Inutile precisare che si trattava di un matrimonio combinato, che si rivelò essere un affare particolarmente ghiotto per i Malatesta. Infatti, Ugo morì in combattimento e lasciò Costanza vedova ed ereditiera di un grandioso patrimonio, ma priva di figli.
La tradizione racconta che, essendo rimasta vedova in giovane età, Costanza fosse stata presto coinvolta in nuove relazioni, vivendo una vita dissoluta, tutta dedita al lusso e alle compagnie maschili. Oggi, però, gli storici sembrano voler in parte salvare la reputazione postuma di Costanza.
La donna avrebbe avuto effettivamente altre relazioni dopo la morte del marito, in particolare si ricorda quella con un duca tedesco di nome Ormanno, mercenario al servizio dei Malatesta. È proprio con quest’ultimo che Costanza avrebbe voluto risposarsi, abbandonando Montefiore Conca per andare a vivere insieme a lui. Tuttavia, una tale decisione avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per i parenti di Costanza, i quali non avrebbero ereditato nulla se lei si fosse risposata e avesse avuto figli da Ormanno.
Per risolvere la situazione, uno zio di Costanza, Galeotto I Malatesta, ingaggiò un sicario per eliminare sua nipote e il suo amante. Pare che lo stesso Galeotto si sia impegnato per rovinare la reputazione di Costanza, diffondendo voci false sul suo conto, in modo tale da “giustificare” il suo assassinio, che sarebbe stato interpretato come un atto necessario al fine di preservare l’onore e il buon nome della famiglia Malatesta. Leggenda vuole che i due amanti siano stati uccisi mentre giacevano a letto insieme all’interno della Rocca di Montefiore Conca.
La visita al castello. L’accesso alla rocca è a pagamento (il biglietto intero costa 7 euro), ma vi garantisco che ne vale la pena. Il castello risale al XIV secolo e, nel corso degli anni, cambiò spesso proprietari: dai Malatesta finì prima sotto il controllo dello Stato Pontificio e fu poi occupata da Cesare Borgia, dalla Repubblica di Venezia e dal principe di Macedonia Costantino Comneno, il quale morì proprio in questa rocca nel 1530. Il castello tornò quindi sotto il controllo del Papa e vi rimase fino all’Unità d’Italia, da questo momento in poi venne gradualmente abbandonato. Successivamente, subì gravi danni nel corso delle due guerre mondiali e soltanto in anni più recenti il Comune di Montefiore Conca si è impegnato in un grande lavoro di restauro e ricostruzione delle parti del castello che erano andate distrutte.
Oggi i visitatori possono passeggiare per le sale della rocca e imparare molto grazie ai numerosi pannelli esplicativi e, soprattutto, alle tante apparecchiature interattive. Per esempio, potrete informarvi sulle varie fasi di costruzione e restauro della rocca grazie a tre plastici collegati a uno schermo, che vi mostrerà tutto quanto c’è da sapere sull’argomento. Per di più, la spiegazione prevede dei sottotitoli e, se questi ultimi non fossero sufficienti, anche una traduzione nel linguaggio dei segni, in modo da permettere a tutti i visitatori di usufruire del servizio.
In un’altra sala vi attende una lunga tavola bianca. Su di essa non c’è nulla, spetta a voi il compito di apparecchiarla: ogni volta che collocherete un piatto al suo posto, quella parte di tavola prenderà vita e vi permetterà di scoprire gli sgargianti colori e i decori delle stoviglie utilizzate alla corte dei Malatesta, nonché molte informazioni sulle abitudini alimentari dell’epoca.
Ancora più sorprendente è la soluzione che è stata trovata per risolvere il problema degli antichi affreschi danneggiati. Infatti, là dove era possibile farlo, essi sono stati restaurati con molta cura. Tuttavia, non dappertutto il restauro era realizzabile… e allora che fare? A Montefiore Conca hanno deciso di basarsi sulle parti di affresco sopravvissute per immaginare come dovessero essere originariamente i colori dei soffitti e delle pareti e la tecnologia ha fatto il resto. Oggi infatti i visitatori assistono a una vera e propria magia: basta attendere qualche momento ed ecco che, pian piano, la sala degli affreschi riprende il suo aspetto originario, grazie a proiettori che illuminano e colorano l’ambiente circostante.
Salire in cima alle mura. Proseguite con la vostra visita, una scala dietro l’altra, e finalmente giungerete in cima alla Rocca Malatestiana. Le mura del castello offrono due distinti punti panoramici, collocati ad altezze diverse, e da entrambi la vista sul paesaggio circostante è veramente incredibile. Potrete estendere lo sguardo sulle colline, sui paesi e sulle città limitrofe, fino a giungere all’azzurro del mare e, infine, lontane contro l’orizzonte, ecco addirittura le coste della Croazia.
Scendendo lungo un’altra scala, tornerete al punto di partenza, dove concluderete il percorso con la visita della cappella del castello e della sala delle torture. Quest’ultima potrebbe risultare un po’ impressionante ai visitatori più sensibili, ma non è obbligatorio attraversarla per uscire dalla rocca.
Un’ultima sorpresa. Terminata la visita al castello, Montefiore Conca vi riserva un’ultima piacevole sorpresa. Infatti, dalla rocca potrete incamminarvi e seguire le indicazioni per la Big Bench, la panchina gigante di Montefiore Conca. Quest’ultima è collocata in una posizione veramente spettacolare, su una collina che fronteggia la Rocca Malatestiana, e offre una vista indimenticabile.
Nel caso foste dei fan del Big Bench Community Project, tenete presente che ci sono ben quattro luoghi in cui potrete trovare il timbro di Montefiore Conca da aggiungere all’apposito passaporto delle panchine giganti. E se invece non avete il passaporto e non sapete nemmeno a cosa mi riferisco, troverete tutte le informazioni sull’argomento nel mio articolo sulle Big Bench (il link è in fondo alla pagina).
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