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Un racconto dell’orrore per Natale

  • Ale_Iva
  • 2 days ago
  • 3 min read

Molti bambini in tutto il mondo trascorreranno il mese di dicembre in trepidante attesa dell’arrivo di Babbo Natale. I bambini italiani attenderanno anche i dolcetti della Befana, quelli tedeschi i regali di Sankt Nikolaus… e quelli islandesi invece aspetteranno con timore il passaggio del Gatto di Natale! Non lo conoscete? E allora preparatevi ad ascoltare una storia…


Di Alessandra Ivaldi / 9.12.2025


In lingua islandese si parla di Jólakötturinn, che vuol dire appunto “gatto di Natale”. Tuttavia, viene anche denominato gatto di Yule dal nome della festività pagana che veniva celebrata a dicembre in Islanda prima della diffusione del Cristianesimo, quando Natale ancora non esisteva.


Se state immaginando un tenero felino con un berretto rosso con pon-pon bianco che accompagna fedelmente Babbo Natale di casa in casa, allora siete assolutamente fuori strada. Il gatto di Yule è gigantesco e spaventoso. Ha occhi maligni ed è capace di salti sovrumani. E quel che è peggio è che non dà la caccia ai topi, bensì alle persone. I bambini poi sono le sue prede preferite. Ciò non dovrebbe sorprendere, dal momento che il gatto di Yule vive con due terribili troll, che adorano nutrirsi di bambini, specialmente dei più disobbedienti.


Il gatto di Yule è alquanto selettivo nella scelta del cibo. Secondo la tradizione islandese, durante le festività invernali le famiglie offrono in dono a parenti e amici maglioni, calzini e altri capi d’abbigliamento caldi. Se qualcuno non si procura un nuovo capo d’abbigliamento per Natale, ricevendolo in dono o realizzandolo lui stesso, allora quella persona diventerà una delle prede del ferocissimo gatto di Yule.


Foto da pixabay
Foto da Pixabay

A questo punto probabilmente vi starete domandando chi diavolo abbia inventato una storia del genere. Un orrendo gatto gigante che divora i bambini che non ricevono vestiti nuovi a Natale? Che senso ha tutto ciò?


In realtà, la leggenda del gatto di Yule ha radici molto antiche, che si perdono nel folklore islandese. Tuttavia, secondo alcuni studiosi, la sua particolare popolarità ha a che fare con precisi fatti storici. Questa leggenda, infatti, sarebbe legata alla storia economica dell’Islanda, che per moltissimo tempo ha visto come principale fonte di ricchezza la produzione e il commercio di capi d’abbigliamento di lana.


Prima della Rivoluzione Industriale filatura e tessitura avevano luogo dentro le case dei singoli cittadini e l’intera famiglia doveva contribuire alla produzione della lana, anche i bambini. Le condizioni di vita della popolazione erano dure e ovviamente i regali di Natale erano un lusso che pochi potevano permettersi. Soltanto coloro che portavano a termine entro Natale la loro parte di lavoro ricevevano come ricompensa piccoli capi d’abbigliamento di lana.


Dal momento che il gatto di Yule divora le persone che non ricevono vestiti nuovi per Natale, è semplice comprendere come tale leggenda sia stata diffusa proprio per spaventare i bambini affinché si impegnassero a terminare per tempo la loro parte di lavoro.

Foto da pixabay
Foto da Pixabay

Successivamente questa stessa leggenda venne sfruttata perfino dai proprietari dei lanifici. Se la produzione fosse terminata prima del Natale, allora avrebbero regalato ai propri dipendenti alcuni abiti nuovi. In caso contrario, non ci sarebbe stato alcun regalo e il gatto di Yule avrebbe fatto strage degli operai “pigri”.


La storia del malefico gatto, dunque, aveva un preciso scopo pratico e si fece sempre più popolare man mano che l’economia islandese si specializzava nella lavorazione ed esportazione della lana. Non solo: più la leggenda si diffondeva e più si riempiva di nuovi dettagli sempre più violenti e raccapriccianti. Probabilmente la situazione sfuggì di mano ai genitori islandesi, perché perfino il governo si ritrovò costretto a intervenire in difesa dei bambini, terrorizzati dal famelico gatto di Yule. Nel 1764, infatti, venne ufficialmente emanato un editto con cui si vietava di spaventare i bambini con la storia del gatto di Natale e altri mostri!


Ora che anche voi conoscete la leggenda dello Jólakötturinn, guarderete con occhi diversi i pacchetti colorati accumulati sotto l’albero di Natale. E per una volta tanto, sarete felici di ricevere in dono il solito paio di calzini dai colori improbabili o una sciarpa orrenda, risultato di un’operazione di “riciclo” di vecchi regali non graditi: potrebbero salvarvi dalle grinfie del terribile gatto di Yule!

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