top of page

Pearl milk tea

  • Ale_Iva
  • Sep 21
  • 3 min read

L’estate scorsa ho scoperto l’esistenza di quella che è diventata una delle mie bevande preferite: il pearl milk tea con tè verde e cocco. Ma di cosa sto parlando? Adesso vi spiego…


Di Alessandra Ivaldi / 21.09.2025


Da tempo ormai si possono trovare anche in Italia locali che vendono i cosiddetti bubble tea, ossia bevande a base di tè e sciroppi alla frutta, caratterizzati dalla presenza delle immancabili piccole “sfere” (le bubbles appunto) che esplodono in bocca, rilasciando i più svariati sapori: fragola, mango, litchi, mela verde, mirtillo, pesca… Ebbene, se avete presente ciò a cui mi riferisco, rimuovetelo per un attimo dalla vostra mente, perché quello di cui voglio parlare oggi è il “vero” bubble tea o, per meglio dire, la variante che ha dato origine a quella con le bubbles esplosive.


Mi riferisco a una bevanda inventata negli anni ’80 in Taiwan e diffusasi successivamente in altri paesi del continente asiatico, soprattutto in Cina, dove oggi si può acquistare in ogni angolo delle città. Si presenta in moltissime varianti e viene chiamata con nomi diversi: boba naicha o zhenzhu naicha in cinese o anche pearl milk tea in inglese.


ree

Viene solitamente servito in grossi bicchieri, sigillati nella parte superiore con del cellophane, che consente di trasportare la bevanda comodamente, senza il rischio di rovesciarne il contenuto. Qualcuno ritiene che sia proprio questo il segreto dietro il travolgente successo del pearl milk tea, ossia la sua praticità e facilità di trasporto, che lo rendono particolarmente apprezzabile dalle generazioni più giovani, che con il loro stile di vita frenetico preferiscono alternative “da fast food” rispetto alle tradizionali tea house cinesi.


La ricetta originaria prevedeva l’impiego di tè nero, latte condensato, sciroppo di zucchero o miele e tapioca, un amido derivato dalle radici della manioca, una pianta originaria dell’America del Sud. Oggi gli ingredienti principali alla base di questa bevanda sono i seguenti: germogli o foglie di tè, zucchero rosso, zucchero bruno e tapioca. Oltre a questi, sono previsti molti altri ingredienti “opzionali”, come il latte, il latte di cocco e svariati aromi fruttati, aggiunti sotto forma di polvere, polpa o sciroppo ed essenziali per conferire alla bevanda i gusti più svariati.


Tutti gli ingredienti, ad eccezione della tapioca, vengono miscelati in uno shaker prima di essere versati nel bicchiere. La tapioca è un elemento immancabile, ma non viene triturata insieme al resto. Si presenta sotto forma di piccole perle scure e dalla consistenza gommosa. La pellicola di cellophane che copre il bicchiere viene bucata con una cannuccia particolarmente larga, così da permettere il “risucchio” delle perle di tapioca. Queste ultime vengono masticate e mangiate fra una sorsata di tè e l’altra. Perciò il pearl milk tea è talvolta definito uno “snack-drink”, che può essere mangiato e bevuto allo stesso tempo.


ree

Le perle di tapioca, che si ritiene abbiano proprietà digestive, sono di loro natura bianche, ma diventano trasparenti e gommose una volta cotte e, aggiungendo lo zucchero bruno, assumono la colorazione scura famigliare a tutti gli amanti del pearl milk tea. Spesso alla tapioca vengono aggiunte gelatine di forme diverse, a cubetti o a sfere, oppure pezzetti di frutta. I gusti più gettonati in tal senso sono cocco, litchi, mango o caffè.


Sebbene in origine venisse utilizzato soltanto il tè nero, oggi si possono acquistare pearl milk tea anche a base di tè verde, bianco e oolong, più conosciuto in Europa come tè blu. Ne esiste anche una variante chiamata yuenyeung e preparata con tè nero, caffè e latte. E per i più golosi c’è un’ulteriore sorpresa: in alcuni locali il pearl milk tea viene servito in un unico grosso bicchiere insieme al gelato o alla frutta!


Come già spiegato, questo tipo di tè si può gustare nella sua variante calda in inverno oppure freddo in estate. Quest’ultima modalità è diventata la più popolare. A tal proposito, particolarmente diffusa è la versione ice-blended, in cui viene aggiunto del ghiaccio e il tutto viene frullato per far assumere al tè una consistenza quasi cremosa.


Per quanto strano vi possa sembrare, in Cina vi è un unico inconveniente legato al consumo di pearl milk tea, ossia la sua esagerata popolarità: in alcuni locali le code d’attesa per un unico bicchiere di tè possono arrivare anche a mezz’ora! Per evitare il problema spesso è possibile prenotare il proprio tè con congruo anticipo attraverso apposite app del telefono, scelta particolarmente raccomandata dai più famosi venditori di pearl milk tea.




Ti piacciono i miei articoli? Allora perché non dai un'occhiata ai miei libri?

Puoi trovare il mio ultimo libro a questo link.

Comments


bottom of page